I bisogni formativi: creare ambienti didattici inclusivi

L'analisi dei bisogni è emersa dai collegi docenti, da gruppi di progetto costituiti ad hoc, da un'azione coordinata dei Dirigenti delle Scuole  aderenti alla Rete, per lo studio di fattibilità. 

 

La tematica sviluppata,  legata alla riflessione professionale che l’ambiente di apprendimento deve porsi come “…contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi  e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni” (Indicazioni Nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo, pag 34), mira alla costruzione di un ambiente di apprendimento in cui vengono mobilitate competenze digitali e sociali che intersecano diverse aree disciplinari. 

 

L’idea che risorsa fondamentale sono gli alunni e le loro diversità (per valorizzare esperienze e conoscenze, favorire l’esplorazione e la scoperta, incoraggiare l’apprendimento collaborativo), ha creato il filo di congiunzione per lo sviluppo dell’esperienza.

 

Il concetto di competenza e la necessità della promozione di saperi significativi (dall'analisi dei  nodi disciplinari e dell’intreccio tra le discipline) forniscono ulteriori fondamenti per la  progettazione di una didattica inclusiva.

 

I bisogni formativi evidenziati sono stati dunque i seguenti:  

  • Predisporre un ambiente di apprendimento attento alla costruzione di situazioni-problema inclusive, alla pratica laboratoriale, all’uso di tecniche attive e all’inclusione cognitiva e socio-relazionale. Un ambiente nel quale mobilitare competenze digitali e sociali che intersecano diverse aree disciplinari e che sono riprodu-cibili nella continuità. 

  • Individuare e valorizzare risorse e strumenti per governare l’ambiente di apprendimento considerando che  una importante risorsa condivisa sono gli alunni. 

 

L'attività di formazione, è stata dunque progettata per svilupparsi con modalità laboratoriale con dimostrazioni: durante lo svolgimento i corsisti vengono coinvolti in attività collaborative parallele all'uso di strumenti informatici per riprodurre un contesto d'aula.

 

In questo modo gli insegnanti mettono alla prova, in classe, la tenuta di alcune situazioni didattiche e di alcuni strumenti digitali, verificando l'esplicitazione dei processi cognitivi da essi stessi esperiti.

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Franco Torcellan

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